
Infortuni sul lavoro e malattie professionali dei primi 5 mesi del 2023
I dati sembrano confermare un buon trend rispetto alla sicurezza sul lavoro: le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’INAL fino al maggio 2023 sono state 245.857 (-24,1% rispetto a maggio 2022), 358 delle quali con esito mortale (-1,6%).
Un dato che però potrebbe invertire la tendenza è invece quello relativo alle denunce di patologie di origine professionale (+22,5%).
Questi i dati che è possibile consultare nella sezione OPEN DATA del sito INPS, che rivela anche confronti dello stesso periodo degli anni precedenti.
Nel numero complessivo degli infortuni sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.
Infortuni sul lavoro: le denunce presentate
Le denunce di infortunio presentate all’Inail entro il mese di maggio 2023 sono state 245.857, in calo rispetto alle 323.806 dei primi cinque mesi 2022 (-24,1%), in aumento rispetto alle 219.262 del 2021 (+12,1%) e alle 207.472 del 2020 (+18,5%), e in riduzione rispetto alle 269.431 del 2019 (-8,7%).
A livello nazionale i dati rilevati al 31 maggio di ciascun anno evidenziano, per i primi cinque mesi del 2023 rispetto all’analogo periodo del 2022, un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 290.283 del 2022 ai 210.234 del 2023 (-27,6%), mentre quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, hanno fatto registrare un aumento del 6,3%, da 33.523 a 35.623.
Il calo che emerge dal confronto dei primi cinque mesi del 2022 e del 2023 è legato sia alla componente femminile, che registra un -37,6% (da 143.274 a 89.425 casi denunciati), sia a quella maschile, che presenta un -13,3% (da 180.532 a 156.432). Il decremento ha interessato sia i lavoratori italiani (-27,0%) sia quelli comunitari (-21,5%) ed extracomunitari (-4,5%). Dall’analisi per classi di età emergono diminuzioni in tutte le fasce, tranne tra gli under 20 (+13,4%) e, in minor misura, tra gli over 74 anni (+1,4%).
INAIL: i casi mortali registrati
Le denunce di infortnio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nei primi cinque mesi del 2023 sono state 358, sei in meno rispetto alle 364 registrate nel periodo gennaio-maggio 2022, 76 in meno rispetto al 2021, 74 in meno rispetto al 2020 e 33 in meno rispetto al 2019.
A livello nazionale i dati rilevati al 31 maggio di ciascun anno evidenziano per i primi cinque mesi del 2023 rispetto al pari periodo del 2022, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento solo dei casi mortali in itinere, scesi da 96 a 87, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro passano da 268 a 271. Il calo ha riguardato solo l’Agricoltura (che scende da 42 a 36) e il Conto Stato (da 19 a 12), a differenza dell’Industria e servizi, che passa da 303 a 310 denunce.
Il calo rilevato nel confronto tra i primi cinque mesi del 2022 e del 2023 è legato solo alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 47 a 27, mentre per quella maschile si registra un aumento, da 317 a 331.