
Classificazione dei rifiuti: le nuove linee guida del Sistema Nazionale Protezione Ambiente
In aggiornamento sulle indicazioni Ispra (il catasto nazionale rifiuti), il MiTe (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) ha emanato nuove linee guida riguardanti la classificazione dei rifiuti.
L’obiettivo del documento è quello di individuare il corretto codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) e le reali caratteristiche di pericolosità dei rifiuti.
Rifiuti: la nuova classificazione con relazione tecnica
L’obiettivo del MiTE è quello di rendere palese e ben documentata la decisione del produttore di gestire e classificare i rifiuti in una determinata categoria.
Per questo si cita una relazione tecnica da accompagnare al rifiuto stesso. Non è obbligatorio produrla ma si rende comunque necessaria la presentazione di un’esaustiva documentazione, che renda chiaro il processo decisionale e chiarisca le modalità di campionamento.
La classificazione dei rifiuti
Le linee guida sono molto chiare: la classificazione RAEE si basa sulla presenza o meno di sostanze pericolose. Tale presenza si potrà valutare in base alle dichiarazioni del produttore; questo cambia rispetto alla direttiva “Orientamenti tecnici della Commissione Europea” che prevede l’attribuzione dei codici CER a specchio.
Per i rifiuti da costruzione e demolizione viene ribadito che l’identificazione si basa sull’attività che ha generato i rifiuti in esame e non alla tipologia di rifiuti. Pertanto, ad esempio, rifiuti derivanti dalla demolizione di veicoli non possono essere classificati con i codici CER del gruppo 17.
Passando poi agli imballaggi si distinguono due casistiche:
- imballaggi prima utilizzati e poi vuotati:
- In presenza di tracce minime di sostanze non pericolose, per l’attribuzione del CER prevale la composizione dell’imballaggio come non pericoloso
- In presenza di tracce di sostanze pericolose, occorre valutare l’eventuale classificazione come pericoloso
- insieme di rifiuti d’imballaggio di cui alcuni etichettati come pericolosi:
- le linee guida, per evitare la necessità di effettuare analisi che potrebbero comportare la classificazione come “pericolosi” dell’intera massa di rifiuti in esame, indicano di effettuare una separazione di questi rifiuti e l’utilizzo di codice CER pericolosi o non pericolosi “assoluti” e non di codici a specchio i quali, appunto, comporterebbero l’effettuazione di analisi per individuare l’esatto codice
Professionista abilitato al rilascio del giudizio di classificazione
Per professionista abilitato alla redazione del giudizio di classificazione si intende un tecnico abilitato nelle specifiche materie di competenza necessarie, previste per legge, per la corretta identificazione e ricerca delle sostanze pertinenti.