
Sicurezza sul lavoro: strumenti per la prevenzione da rischi derivanti da agenti fisici
L’articolo 181 del Titolo VIII (Agenti fisici) del d.Lgs. 81/2008 indica che il datore di lavoro valuta tutti i rischi derivanti da esposizione ad agenti fisici "in modo da identificare e adottare le opportune misure di prevenzione e protezione con particolare riferimento alle norme di buona tecnica ed alle buone prassi".
E nel comma 3 si indica che il datore di lavoro nella valutazione dei rischi "precisa quali misure di prevenzione e protezione devono essere adottate".
Il comma 3 dell’articolo 181 indica che l’obiettivo della valutazione non è la mera quantificazione (misura) dell’esposizione /rischio ma la sua riduzione”. L’obiettivo è la “messa in atto di adeguate misure di prevenzione per tutte le lavoratrici e i lavoratori esposti o potenzialmente esposti nel corso del tempo”.
Si sottolinea che la valutazione del rischio deve includere almeno:
- criteri per l’acquisto/manutenzione/gestione di ciascun apparato/macchinario sorgente di rischio
- specifiche misure di tutela/procedure di lavoro per le diverse categorie di soggetti potenzialmente esposti in relazione ai possibili scenari espositivi
- delimitazione aree ad accesso regolamentato e criteri di accesso
- criteri di scelta, metodi di utilizzo e manutenzione DPI per specifiche categorie di lavoratori/attività
- formazione/informazione anche in relazione al riconoscimento/consapevolezza dell’insorgenza di condizioni di suscettibilità individuale
Tra l’altro i valori di azione per gli agenti fisici “non sono in genere protettivi per i soggetti sensibili”.
Prendendo in considerazione “La valutazione del rischio da Agenti Fisici ed il Portale Agenti Fisici: facciamo il punto” – a cura di Pietro Nataletti (Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale, INAIL, Roma) – che si sofferma sulle malattie professionali da agenti fisici, con riferimento a ICD-10 (versione 10 della classificazione internazionale delle malattie rilasciata dall’OMS), si evince che risulta:
- enorme crescita delle malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo e del sistema nervoso
- ernia discale lombare 3-4° malattia professionale ma tutte le dorsopatie 2° malattia con 17.222 casi nel 2019
- ipoacusie, 1° malattia professionale assoluta fino al 2008, ora è la 5-6°
- sindrome tunnel carpale in grande crescita, con il max di 6.558 casi nel 2016