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Gender Gap: l'Italia e il divario di genere

Gender Gap: l'Italia e il divario di genere

Durante la sua 63esima edizione il World Economic Forum (WEF) ha presentato il Gender Gap Report 2022 e la classifica dei Paesi del mondo in merito alla disparità di genere.

Ancora una volta l’Italia purtroppo non ha brillato: solo 63 il posto in classifica del Bel Paese, esattamente come negli anni precedenti.

Gender Gap in Italia: i numeri

Come abbiamo visto l’Italia occupa decisamente le retrovie della classifica rispetto alla disparità di genere.

Il 63esimo posto è giunto sommando diversi dati:

  • Nel 2022 in Italia le donne detengono il 32% delle posizioni aziendali di vertice
  • Le donne CEO sono solo il 20% del totale nazionale; un dato che seppur in crescita rispetto al 18% del 2021 rivela la grande difficoltà per il sesso femminile nel raggiungere posizioni di potere. Basti pensare che siamo nettamente sotto la media dell’Eurozona, che vede donne CEO al 21% e ancora peggio rispetto al resto del mondo, dove la percentuale si attesta al 26%

Esiste qualche timido segnale di ripresa: le donne con ruoli di senior management sono aumentate fino al 30% e si intravede una leggera crescita anche per le donne che ricoprono ruoli di CFO (37% ad oggi) e di COO (al 24%).

Nonostante qualche piccolo spunto positivo, è chiaro che l’Italia abbia ancora molto da fare per raggiungere la parità di genere; si stima infatti che saranno ben 132 gli anni che serviranno al nostro Paese per raggiungere la parità di genere.

Le iniziative per superare il gender gap

Incoraggiare il raggiungimento della parità di genere per uomini e donne è un dovere , proprio per questo sono state messe in atto diverse iniziative a tal proposito:

  1. Il 4 marzo 2021 la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha presentato la proposta di una direttiva sulla trasparenza salariale per garantire parità di retribuzione a uomini e donne nell’Unione Europea;
  2. il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha predisposto un documento che analizza il contributo degli interventi previsti nel PNRR e presenta una valutazione ex ante sugli impatti che gli interventi stessi possono apportare per ridurre il divario in molti ambiti.

Le ricadute positive di queste misure sul divario che ancora intercorre tra uomini e donne sono stimate in oltre il 20% del totale, con una cifra che si aggira intorno ai 39 miliardi di euro.

I risultati ottenuti dalle imprese a guida femminile

Come sottolinea Boston Consulting Group, la diversity è anche un ‘affare’: le aziende con almeno tre dirigenti donne hanno un aumento mediano del ROE superiore di 11 punti percentuali in cinque anni rispetto a quello delle aziende senza dirigenti donne.

Le aziende con almeno il 30% dei dirigenti donne hanno un aumento del 15% della redditività rispetto a quelle senza dirigenti donne.

Basta una sola donna in più nella leadership per aumentare il rendimento di una azienda da 8 a 13 punti base.

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